Luis Pedernera, Chairman della Commissione ONU sui Diritti del Fanciullo riafferma la condanna della PAS: e' ascientifica, "falsa" e la sua applicazione nei tribunali di tutto il mondo mette a grave rischio la sicurezza dei bambini !

29.08.2020

di Avv. Michela Nacca

Luis Pedernera e' il Chairman della Commissione ONU sui Diritti del Fanciullo e a giugno scorso, commentando la riforma legislativa che si va attuando in Spagna a protezione dell'Infanzia (cd. Legge Rhodes), ha rilasciato una dichiarazione chiara e determinante :«La Ley contra la violencia en la infancia debe prohibir el uso del falso Síndrome de Alienación Parental»!


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aggiornamento

il 15 aprile 2021 anche la sessione plenaria del Congresso spagnolo ha approvato la cosiddetta Legge Rhodes o "ley de la infancia", ​​La legge è stata approvata con un'ampia maggioranza: 268 voti a favore (PSOE, Unidas Podemos, PP, Ciudadanos, ERC e BNG), 57 contrari (Vox e PNV) e 16 astensioni (PdCat e EH_Bildu). Ha elevato la previsione della decorrenza della prescrizione dagli iniziali  30 anni proposti fino ai 35 anni raggiunti dalla vittima. Viene mantenuta la considerazione dell'utilizzo nei tribunali della teoria Parental Alienation  quale forma di abuso istituzionale.   Ora la legge proseguira' il suo iter al Senato

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La PAS, ha detto Pedernera,  non solo e' "falsa" , ma  in quanto ascientifica e  fuorviante,   non deve trovare applicazione nei tribunali, provoca gravissime distorsioni nel sistema giudiziario a protezione delle vittime di violenza,  ponendo la sicurezza e la salute dei minori a  gravissimo rischio.

I bambini devono essere ascoltati, ha aggiunto, avvertendo che la protezione all'infanzia non puo' prescindere dalla "inclusione della prospettiva di genere".

Quella spagnola diventera'   una delle leggi piu' progredite al mondo, secondo Pedernera,   in quanto imporra' che  chiunque  venga a conoscenza  di violenza su minore debba procedere alla denuncia immediata alle autorita' competenti.

La Legge spagnola contro la violenza sull'infanzia e' stata promossa e fortemente influenzata da una nota  dell'Associazione dei Pediatri di pronto soccorso Spagnoli  ( Asociación Española de Pediatría de Atención Primaria AEPap) che  ha elaborato un documento in cui e' stato evidenziato  come la violenza contro i bambini sia una 'intollerabile violazione dei diritti umani' e un 'vero problema di salute pubblica', chiedendo che sia incorporata nella nuova legge un'attenzione particolare alle vittime della violenza di genere e che venga condannata la "violenza istituzionale' agita contro i minori non rinosciuti come "vittime" dal sistema giudiziario a causa della PAS,  pseudoteoria di alcun fondamento scientifico.    (v. in https://www.aepap.org/actualidad/noticias-aepap/comentarios-de-la-aepap-al-anteproyecto-de-ley-organica-de-proteccion-integral-la-infancia-y   ).

 La proposta di Legge (ridenominata Legge Rhodes in onore del pianista e scrittore James Rhodes, vittima di abusi sui minori e autore di Instrumental, edito in italiano con il titolo "Le variazioni del dolore" (Einaudi) )  e' stata approvata dal Consiglio dei Ministri spagnolo il 9 di giugno 2020 e  ora prosegue il suo iter prevedendo  anche l'ampliamento  dei termini di prescrizione dei reati contro i minori (affinche' essi possano essere piu' a lungo  perseguiti): la prescrizione decorra' solo dal trentesimo anno della vittima.

La Legge Rhodes, in via di approvazione ulteriore,  stabilisce  che qualunque reato di violenza verso i minori e gli adolescenti possa configurarsi come "reato di odio" discriminante; sono inasprite  le condizioni per l'accesso  alla liberazione condizionale e ai permessi penitenziari da parte dei condannati per reati di abuso sessuale su minori di sedici anni.

Viene prevista una formazione specifica per Giudici , Pubblici ministeri e Forze di Polizia.

Nella riforma codiciale si parla poi in modo esplicito di "rivittimizzazione secondaria" e di "violenza istituzionale", riconoscendo gli elevati  rischi che le vittime, anziche' trovare protezione nelle istituzioni, viceversa siano sottoposte a nuove violenze: in primis la negazione che siano  delle autentiche  vittime di DV.

Nella loro dichiarazione, i Pediatri di base  spagnoli  hanno riaffermato che 'la violenza nella vita dei minori è una violazione intollerabile dei diritti umani' e che ha 'effetti devastanti sullo sviluppo della persona, sia durante l'infanzia che nella vita adulta. ' Tale è l'incidenza di questi effetti, affermano dall'AEPap, che 'rappresentano un vero problema di salute pubblica'. Nella dichiarazione l' AEPap  ricorda che `` un minore su quattro subisce uno qualsiasi dei tipi di abusi sui minori, che uno su cinque subisce un qualche tipo di violenza sessuale prima di raggiungere i 18 anni e che uno su dieci è vittima diretta della violenza di genere a causa della loro condizione di essere figlio / figlia di una madre vittima di detta violenza '. Secondo l'AEPap il problema piu' grave pero' e' qello iniziale, cioe'  il riconoscimento dei minori come vittime di abusi!

Nella loro nota, i pediatri di base  spiegano che la mancanza di formazione e coordinamento tra i medici che intervengono nella violenza sui minori, nonché la mancata applicazione delle leggi di tutela in vigore, 'portano ad abusi istituzionali come  invisibilità e rivittimizzazione alle vittime '. Per questo motivo, invocano l'applicazione della legislazione vigente, nonché l'attuazione dei punti del patto di Stato contro la violenza sessista.
Essi riconoscono che, sebbene ci siano cambiamenti importanti e graditi nel disegno di legge 'per gli adulti che sono stati vittime nella loro infanzia e adolescenza', tuttavia sono necessarie misure urgenti per proteggere i minori che 'oggi subiscono violenza sotto i nostri occhi'.
Per tutti questi motivi e per la consapevolezza che l'esercizio della loro professione fornisce loro, formulano una serie di raccomandazioni per migliorare le lacune nella protezione delle vittime che il disegno di legge presenta, tra cui quella di una formazione obbligatoria in "psicologia dello sviluppo" per tutti i professionisti che lavorano con i minori (NON di psicologia forense!) .

I medici di base spagnoli chiedono che la nuova legge renda visibili i danni subiti dai minori le cui madri sono vittime di violenza di genere: minori  che, secondo la legislazione spagnola , sono anche vittime dirette di tale violenza (non solo vittime di violenza assistita) in quanto per dei bambini l'assistere a scene di violenza equivale a subire violenza.

A causa della sua elevata incidenza sulla salute e il benessere dei minori, richiedono che la legge specifichi misure precauzionali per allontanare gli aggressori, sia nei casi di donne che hanno denunciato tali violenze, sia nei casi in cui senza aver denunciato le madri abbiano ottenuto lo status di vittime di questa violenza da altre istituzioni non giudiziarie (es. CAV).

L'Associazione dei Pediatri di base spagnoli raccomandano inoltre che la legge includa esplicitamente la violenza sessuale incestuosa subita da minori per mano dei loro genitori, a causa della sua `` invisibilità, occultamento sociale e serietà '' e comprendono che il nuovo testo dovrebbe influenzare una gestione specifica di questo violenza dovuta alla 'fragilità della vittima in un contesto di confronto con la testimonianza di un minore di fronte al genitore aggressore'.

Secondo le stime di organizzazioni come Save the Children, in Spagna  vengono denunciati solo il 15% dei casi di abusi sui minori e di questi il ​​70% non supera la fase di indagine, che non va mai in giudizio.
Il documento reso pubblico dall'AEPap chiede inolotre che la nuova legge respinga ogni forma di applicazione della Sindrome da alienazione parentale (presunta patologia non riconosciuta da nessuna istituzione medica o psicologica e che viene utilizzata nel sistema giudiziario per incolpare le madri vittime di violenza e riaffidare i minori agli abusanti), nonche'  respinga anche  la ''introduzione della figura del Parenting Coordinator che persegue con la forza un rapporto con un genitore che il bambino rifiuta'.

Il documento dell'AEPap afferma  che in ogni caso è fondamentale indagare 'a fondo' le cause del  rifiuto del bambino ad incontrare un genitore: spesso legato alla violenza diretta subita e assistitahttps://www.aepap.org/actualidad/noticias-aepap/comentarios-de-la-aepap-al-anteproyecto-de-ley-organica-de-proteccion-integral-la-infancia-y  


Sembrerebbe che molto di quanto suggerito dallAssociazione dei Pediatri di base spagnoli sia stato recepito ....

TUTTAVIA....

Tuttavia la proposta legislativa che ha tradotto il Documento redatto dai Pediatri di Base, contro specifiche raccomandazioni in esso contenute,  prevede proprio l'introduzione di coordinatori genitoriali ! Stabilendo  addirittura  che gli assistenti sociali diventino degli   "agenti dell'autorità" con poteri specifici conseguenti,  e cio' "per la possibilità di essere esposti ad atti di violenza o possibili situazioni di forte conflitto, come quelle relative all'eventuale allontanamento del minore dalla sua famiglia nei casi di abbandono".

Cio' e' stato proposto nonostante  anche in Spagna  i coordinatori genitoriali siano  stati formati dalla psicologia giuridica proprio e specificamente per imporre la mediazione in casi di "alta conflittualita' genitoriale": compresi  i casi di violenza domestica e abusi su minori.

Cio' in violazione della Convenzione di Istanbul che viceversa  la vieta!

Senza parlare del fatto che gli  assistenti sociali (formati da anni alla pseudoteoria PAS e poi alla Parental Alienation ed alla bigenitorialita' forzata) hanno sempre piu' frequentemente  agito con grave discriminazione verso  le madri ed i minori che hanno denunciato la violenza domestica, presumendone le denunce al 90% false, cosi come ha indottrinato   la pseudoteoria PAS/PA da decenni. Cosi, anche nei casi in cui le denunce fossero risultate fondate ed esitate  in c0ndanne penali,  mediatori e  assistenti sociali hanno ugualmente agito  al fine di imporre una mediazione,  sostenendo l'esigenza imprescindibile del  mantenimento della relazione paterna, ancorche' violenta, "per il benessere del minore" ed in difesa della cogenitorialita'.

Senza poi parlare della violenza traumatica della ablazione di un minore dalla propria casa e dal genitore a cui e' legato e con cui intende vivere.


Di seguito l'intervista tratta da Diario Publico e rilasciata a Marisa Kohan dal Chairman UN  Luis Pedernera

"Il presidente del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia, Luis Pedernera, analizza in questa intervista lo stato dei bambini nel mondo dopo la pandemia. Questo uruguaiano, il primo latinoamericano a presiedere questo comitato, è chiaro che una delle principali sfide che questa pandemia ha messo in chiaro è che lo Stato deve ascoltare i bambini e tenere conto dei loro contributi. È necessario, afferma, che siano ascoltati in modo che 'smettano di essere un attore sociale il cui posto non è riconosciuto'.
Pedernera apprezza la grande importanza del disegno di legge contro la violenza nell'infanzia che il Consiglio dei ministri ha appena approvato, ma avverte che è `` un buon punto di partenza '', dal quale non può esserci di meno, ma per arricchire e chiedere di più. Tra le cose che questa nuova legge dovrebbe incorporare nel suo processo di elaborazione, questo esperto evidenzia l'inclusione della prospettiva di genere in modo trasversale e il divieto di utilizzare la presunta Sindrome da alienazione genitoriale.

Se dovessi fare una rapida radiografia dello stato dell'infanzia nel mondo, quali aspetti metteresti in evidenza?

La pandemia ha messo i bambini in una situazione particolarmente difficile. La scena è cambiata radicalmente e il confinamento (avvenuto in circa 122 paesi) lascia un'infanzia fragile, sia fisicamente che emotivamente.

Al momento di prendere le decisioni, l'impatto che l'isolamento avrebbe avuto sulla vita dei bambini non era graduale e questo deve essere un problema da affrontare rapidamente. Ora ci sono conseguenze alle quali dobbiamo prestare attenzione: sia per il numero di violenze sui bambini (che è salito alle stelle) sia per lo stress, l'angoscia e la preoccupazione per l'ambiente e per l'impatto economico sulle famiglie. Ci sono molte questioni importanti da affrontare, incluso il ritorno a scuola.
Ciò che la pandemia ci ha detto è che dobbiamo prestare urgentemente attenzione a ciò che i bambini di tutto il mondo stanno vivendo a seguito di ciò che è accaduto. Perché questa emergenza sanitaria sta peggiorando una situazione già fragile. E una questione che dovrà essere analizzata è il fatto che le misure che sono state prese sono state fatte in modo molto omogeneizzante, il che ci ha fatto perdere la prospettiva della diversità in termini di infanzia, ma anche la diversità delle situazioni nel mondo . Una quarantena nei paesi sviluppati, come i paesi nordici, non è la stessa cosa della quarantena in un paese latinoamericano, che è la regione più diseguale del mondo, o nei paesi africani.
Quando è stato omogeneizzato secondo uno schema di un bambino che aveva soddisfatto i bisogni di base, che aveva una casa, che aveva una connettività al 100%, la prospettiva di pensare all'infanzia si perdeva. Questa è una domanda che dobbiamo prendere come apprendistato per ritrovare lo sguardo sulle peculiarità e particolarità di ragazzi e ragazze, perché quando omogeneizziamo le risposte si possono commettere grandi errori e ingiustizie. Questo è ciò che sta esponendo: le conseguenze di queste decisioni nella vita dei bambini.

Quali sono stati i problemi che hanno sofferto i bambini nel mondo e questa crisi sanitaria è peggiorata?

È difficile generalizzare perché si possono commettere errori, ma la povertà è un grave problema durante l'infanzia. I dati nel mondo indicano che i bambini continuano ad essere, in una percentuale più alta, la popolazione che si trova in una situazione di povertà. Un'altra questione chiave è la criminalizzazione dei bambini. Ad esempio abbiamo il caso dei bambini migranti e quanti Stati affrontano questo problema attraverso la repressione. In molti paesi, i bambini sono ancora identificati come pericolosi, come un problema di sicurezza e l'attenzione è rivolta a misure repressive o di polizia.
In reazione alla pandemia, gli Stati hanno creato comitati scientifici per pensare alla migliore risposta sulla base delle prove e che tali risposte siano valutate in modo permanente. In questo contesto, il Comitato sui diritti dell'infanzia chiede agli Stati di compiere uno sforzo particolare per raccogliere e sistematizzare i dati, perché non è possibile pensare di sviluppare politiche pubbliche verso i bambini senza informazione. Sarà importante anche il coordinamento tra le diverse agenzie statali e che la pianificazione di questa politica pubblica possa essere valutata per vedere se funziona, se no, se è necessario correggerla o addirittura eliminarla.

Infine, una delle grandi sfide che gli Stati devono affrontare è ascoltare i bambini. La pandemia lascia anche quell'insegnamento. I bambini sono stati i meno in grado di esprimere le loro opinioni durante il processo che si è verificato da quando è stata dichiarata la pandemia. Le dita di una mano sono sufficienti per contare quali sono stati i capi di Stato che hanno parlato direttamente ai bambini e sono stati incoraggiati a raccontare loro cosa stava succedendo e ad ascoltare le loro opinioni. In questo senso, tutte le società hanno un grande debito nei confronti dei bambini: spiegare loro, in base al loro livello di sviluppo, il momento storico che stiamo vivendo e ascoltare come si sentono, cosa pensano delle misure che si stanno prendendo e ascoltare anche loro durante la valutazione.

Ragazzi e ragazze continuano a essere un attore sociale il cui posto non è riconosciuto. Credo che durante l'intera pandemia abbiano dimostrato di aver vissuto questo processo con una responsabilità, con una preoccupazione e con un senso di solidarietà che molti adulti e istituzioni non hanno avuto. Qui sta una delle sfide più importanti delle nostre società. Riuscire a farne il posto che i bambini dovrebbero occupare nelle nostre società in modo che la loro voce sia presente.

In questo contesto, come valuta il progetto di legge contro la violenza nell'infanzia che la Spagna ha appena annunciato?

È molto importante. Perché uno dei dati presentati dalla pandemia è l'aumento della violenza che si è scatenata durante la reclusione. Con questo passaggio, lo Stato spagnolo si sta sintonizzando con una raccomandazione che il Comitato ha già fatto nel 2010 e che ha ribadito ancora nel 2018. Il progetto ha molti punti di forza e se la legge fosse finalmente approvata, collocherebbe la Spagna in prima linea nel mondo.
E lo dico perché quelle che finora sono state approvate sono sempre state leggi in cui l'infanzia è stata trascinata, cioè pensate sempre per gli adulti. In questo caso, è una legge specifica che riconosce il problema specifico della violenza nell'infanzia e cerca di dargli un approccio globale. Non solo guardando alla persecuzione di coloro che esercitano violenza, ma un approccio che la Convenzione sui diritti dell'infanzia rivendica deve essere olistico.

Questo disegno di legge è molto rilevante nel contesto internazionale, perché non abbiamo quasi nessun esempio di questo tipo di legislazione globale. Da quello che sappiamo, solo nei paesi nordici ci sono alcune esperienze (in Norvegia, ad esempio). Quello che troviamo è che ci sono leggi complete contro la violenza di genere. Ma i bambini in queste leggi sembrano venire come un accessorio. Ciò che questa legge fa è porre sul tavolo una questione urgente la questione della violenza specifica contro i bambini, che ha una prospettiva globale.
Inoltre, per quanto ne so, questa legge è in corso dal 2010 ed è passata attraverso diverse amministrazioni, quindi c'è un certo consenso politico sull'importanza all'ordine del giorno e credo che in quello scenario ci sia speranza che passi alla sua approvazione.

C'è qualche tipo di guida o raccomandazione che le Nazioni Unite richiedono per sviluppare queste leggi?
Non a livello globale. Ci sono i documenti delle osservazioni e delle raccomandazioni che il Comitato ha fatto allo Stato spagnolo. Nel 2018 abbiamo accolto con favore la riforma del codice civile che ha sradicato le punizioni fisiche in tutti i settori. Poi gli abbiamo chiesto che il paragrafo 22 e seguenti, cioè quelli dedicati alla violenza, fossero in attesa dell'approvazione di una legge globale ... Questo è specifico per la Spagna. Ma non c'è un decalogo specifico, ma piuttosto le misure da adottare nascono da un dialogo del Comitato che presiedo con i diversi Stati e in cui intervengono le agenzie delle Nazioni Unite e le ONG, nonché lo Stato stesso.

Il comitato fa osservazioni generali su parti specifiche dei diritti dei bambini e commenti generali per affrontare la violenza e sarebbe bene che i governi li usassero, perché sebbene non siano obbligatori fissano standard minimi. Riteniamo che il progetto preliminare sia un buon piano per iniziare e non dovremmo accontentarci di meno di quanto già raccolto. Ora è il momento di pensare a cos'altro aggiungere per migliorarlo, in modo che la Spagna abbia la migliore legge contro la violenza contro  l'infanzia che sia possibile.

Incorporare una prospettiva di genere nella legge sarebbe uno di quei miglioramenti?
'Le prove internazionali dimostrano che i ragazzi e le ragazze subiscono la violenza in modo diverso. E il conto dovrebbe riconoscerlo '
Tenendo presente che non sono un esperto del progetto, ci sono alcune domande che sorgono nella mia lettura. Uno di questi è come integrare la prospettiva di genere nella legge, che è una sfida importante. Nel suo quarto articolo, la legge riconosce che tutto deve essere fatto con una prospettiva di genere e parla in modo permanente di ragazzi e ragazze. C'è un percorso iniziato, ma penso che dovrebbe essere migliorato, perché l'evidenza internazionale mostra che i ragazzi e le ragazze subiscono la violenza in modo diverso. E il conto dovrebbe riconoscerlo.
Ad esempio, la questione di Internet e i crimini commessi in essa riguardanti la violenza sessuale, il grooming e il cyberbullismo, hanno un modo specifico e differenziato di attaccare i ragazzi e le ragazze. Non voglio dire che i bambini non siano vittime. Ma i preferiti in questo tipo di attacchi nel cyberspazio sono loro. La ricerca indica che sono le ragazze che subiscono i più abusi all'interno della casa e che i ragazzi lo sperimentano in altre aree come lo sport. Ma ci sono anche altre domande che dobbiamo riconoscere che il patriarcato è la dea, che è il modo in cui i ragazzi e le ragazze sperimentano questa violenza. È più difficile per loro esprimere quando subiscono abusi sessuali perché soffrono di tutti gli stereotipi del patriarcato. Ecco perché la legge dovrebbe riconoscere queste singolarità, che è importante guardare con una prospettiva di genere.
La questione dell'orientamento sessuale è un'altra linea che dovrebbe essere approfondita. I bambini LGTB subiscono violenze e molestie in modo particolare, a causa della loro condizione. E questo dovrebbe essere affrontato in modo specifico anche in ambito giuridico e scolastico. Infine, abbiamo detto alla Spagna che dovrebbe affrontare la questione degli interventi chirurgici per i bambini intersessuali. Il Comitato ritiene che quando le decisioni vengono prese da genitori e figli sono giovani e non partecipano a questo processo, gli effetti sui loro diritti sono molto importanti. Anche in questo caso sarebbe necessario adottare un approccio di prospettiva di genere affinché la legge affronti questo problema.

Quale altro aspetto dovrebbe essere preso in considerazione in una legge contro la violenza sui bambini?

Una questione chiave che la legge dovrebbe affrontare è la questione della sindrome da alienazione genitoriale.

E lo dico attraverso casi che conosco e in cui ho avuto modo di incontrare madri vittime di questa falsa sindrome e ho visto testimonianze di allontanamento di bambini affidate ai genitori o istituzionalizzate dopo un processo in cui il madre era accusata di questo falso SAP. E le scene di bambini che urlano durante questi processi di allontanamento forzato sono enormi e devono essere affrontate in una legge contro la violenza. Perché ciò che questi bambini sperimentano sono situazioni di violenza che non possiamo tollerare. È un'occasione importante perché venga affrontata in questa legge e vieta l'uso di questa sindrome inesistente.
Nessun organo riconosce questa sindrome da allineamento genitoriale come una patologia. La CEDAW [il comitato delle Nazioni Unite contro la discriminazione contro le donne] ei relatori specifici sulla violenza contro le donne lo hanno chiaramente evidenziato nel 2019 in una dichiarazione. Da quello che so in Spagna, sarebbe importante che questa legge considerasse il suo divieto, perché ciò che i bambini soffrono con la sua applicazione sono situazioni di estrema violenza.
'I paesi nel mondo che stanno applicando questa presunta sindrome in modo preoccupante sono Brasile, Cile e Spagna'
Inoltre, l'applicazione di questa presunta sindrome genera una tremenda mancanza di protezione nei bambini. I contratti di locazione forzata sono violenza che non tiene affatto conto dei tuoi migliori interessi. Questo miglior interesse non è una frase che deve adornare il nostro discorso. È un principio che deve funzionare nei momenti in cui i bambini stanno attraversando un periodo difficile.
I paesi nel mondo che stanno applicando questa presunta sindrome in modo preoccupante sono Brasile, Cile e Spagna. E penso che questa legge dovrebbe essere l'occasione per dire qualcosa al riguardo, in linea con quanto dicono gli organi delle Nazioni Unite: che non può essere applicata in nessuna circostanza. Ma con una prospettiva incentrata sul bambino, non sull'adulto. Deve essere pensato dal punto di vista dei tuoi diritti e della loro protezione.
La mia specializzazione è la giustizia minorile, non tanto sulla violenza contro i bambini e sul genere. Ma in commissione ho imparato ad ascoltare molto i miei colleghi ea collaborare con altre commissioni e con la CEDAW. Insieme abbiamo appena modificato il commento sulla pratica dannosa generale secondo cui l'età del matrimonio era di 16 anni. Ora lo abbiamo portato a 18, ma affermando che non possono esserci eccezioni al di sotto di tale età. E abbiamo detto alla Spagna che sebbene l'età del matrimonio sia salita a 18 anni, deve ancora correggere le eccezioni giustificate nelle pratiche culturali, perché si suppone che siano pratiche dannose.

https://www.publico.es/entrevistas/violencia-infancia-luis-pedernera-ley-violencia-infancia-debe-prohibir-falso-sindrome-alienacion-parental.html

  https://www.publico.es/politica/ley-infancia-reformula-delitos-odio-incorpora-edad-causa-discriminacion-ninos-y-ancianos.html

https://www.publico.es/sociedad/pediatras-atencion-primaria-piden-cambios-ley-violencia-infancia.html


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