Lo shared physical custody del ddl 735
Una Riforma di affidamento dei figli omicida
di Avv. Michela Nacca
Si informa che tutti i diritti su quanto scritto nei nostri articoli sono riservati, se utilizzati deve essere riportata la fonte, link e l'autore - trasgressioni saranno perseguite © 2018
Il ddl 735 presentato ai primi di agosto 2018 ed attualmente in discussione presso la II Commissione Giustizia del Senato, in sede redigente (anche denominato ddl Pillon dal cognome del suo primo firmatario e più convinto sostenitore) nella parte introduttiva pone la pregiudiziale primaria "esigenza" di equiparare l'Italia a quelle Nazioni, europee e non, che a parere degli estensori risulterebbero più all'avanguardia nel campo del diritto di famiglia separativo, in specie circa i criteri ed i tempi di affido dei figli minori in caso di separazione dei loro genitori.
Le Nazioni indicate nel ddl Pillon sono soprattutto la Svezia ed in seconda battuta il Quebec (che non è una Nazione) nonché il Belgio (v. p.1 ultime righe della Relazione introduttiva al ddl 735 in https://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Ddliter/testi/50388_testi.htm ).
Gli estensori del ddl tuttavia si soffermano soprattutto sul caso svedese, considerato il più evoluto, laddove nel 28% dei casi di separazione i genitori scelgono un tipo di affido/collocazione a tempi esattamente paritetici (50% e 50%) mentre nel 40% si avrebbe un affido di tipo "materialmente condiviso" con tempi prossimi al 50%. Solo il restante 32% dei genitori separati svedesi preferirebbe dunque una collocazione prevalente presso la madre o il padre.
Peccato
tuttavia che PROPRIO la Svezia detenga anche il primato dei suicidi
e di casi di depressione tra gli adolescenti, così come rilevato
dall'OMS !(v. I seguenti link
https://www.avvenire.it/.../solo-il-contratto-sar-disperazione
https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/10/30/la-teoria-svedese-dellamore-ovvero-di-persone-sempre-piu-sole-parola-di-zygmunt-bauman/3128200/
"Avvenire" ritiene provocatoriamente un "mistero" la causa di un tal numero di suicidi e malattie fra i giovanissimi svedesi, finendo per additarla alla stessa separazione dei genitori. Ma è veramente così?
Se così fosse, allora anche in Italia dovremmo avere lo stesso numero di suicidi l'anno, tra bambini e adolescenti, visto che anche qui il 50% delle coppie coniugali e genitoriali si separa (dati Istat 2016).
La causa dunque non risiede nella separazione genitoriale in sé, ma più probabilmente nelle sue diverse modalità e criteri, rispetto a quelle svedesi!
In Italia infatti ancora fino al 2014-2015 l'83% delle coppie coniugali che si separavano lo facevano consensualmente e, in oltre il 90% dei casi, decidevano di collocare i loro figli prevalentemente presso la madre: e ciò in pieno accordo al fine di traumatizzare meno possibile i figli, facendo sì che, nonostante la loro decisione di separarsi, questi bambini e adolescenti non avessero a soffrire più del necessario la rottura creatasi, non dovendo cioè anche alterare tutta la loro vita ed i loro tempi ed impegni pregressi, compresi quelli da dedicare alla socializzazione e frequentazione di amici, al di fuori del contesto familiare.
Un tempo che viceversa, proprio nei casi di affido con "bigenitorialità materiale", verrebbe fortemente sacrificato: perché quando un bambino o un adolescente viene costretto a vivere per anni con le valigie sempre fatte, facendo da spola ogni 3 o 5 giorni tra la casa del padre e quella della madre, spesso non attigue, dividendosi tra le esigenze egoiste di due genitori che puerilmente si contendono tutte le attenzioni, financo il tempo del bambino/ragazzo, fino all'ultimo giorno o all'ultimo secondo, il risultato è la solitudine del loro figlio: adorato, conteso, ma non veramente amato!
L'esigenza
del bambino, almeno dai 6 anni in poi, ed a maggior ragione in una età
successiva adolescenziale, non è più infatti quella di giocare e
stare con mamma e/o papà. Ma quella di imparare a socializzare,
giocando e misurandosi con i coetanei! E per attuare ciò bisogna
sacrificare i tempi da dedicare a padre e madre, nonché a nonni e
zii, come è sempre stato! Non basta infatti solo la scuola e
l'orario mattutino, ma è necessario che il bambino /adolescente si
confronti anche in altri contesti, quelli pomeridiani, del tutto
necessari per la sua crescita equilibrata: la palestra, i campi da
calcio, il cortile sotto casa.....
Tempi che invece da alcuni
genitori vengono rivendicati come di propria spettanza e prioritari
per se stessi.
Ed è per questo che, per noi, non dovrebbe essere sottovalutato un possibile collegamento tra applicazione della cd "bigenitorialità materiale" e l'elevato tasso di suicidi svedese!
Dividere il tempo tra un padre ed una madre, che si impongono l'uno sull'altra per ottenere al 50% il figlio, significa che a questo bambino/adolescente, avendo a che fare con genitori immaturi ed egocentrati, non sarà permesso di avere tempo, attenzioni ed energie da spendere con i coetanei, con cui imparare ad affrontare il mondo, gli altri...cioè sarà un bambino e un adolescente drammaticamente SOLO!
Perchè l' esigenza dei bambini, specie poi quelle degli adolescenti, è GIOCARE CON I COETANEI ed in tal modo imparare ad affrontare i rischi del mondo, senza averne paura, anche perché inserito in contesti di amici che lo accompagneranno per anni.
Un bambino/ragazzo che è invece costretto a stare TUTTO O QUASI TUTTO IL TEMPO con papà e mamma (per colmare il vuoto affettivo o i sensi di colpa degli ADULTI) magari anche dovendo fingere di divertirsi con loro e di preferirli alla festa di compleanno del compagnetto, o alla recita di fine anno scolastico, o alla partita della propria squadra (perchè sennò papà o mamma si offendono e sono gelosi di chissà cosa e chissà chi) in realtà E' SOLO!
Certo
non in senso fisico...ma psicologicamente e affettivamente SOLO:
perchè nessuno capisce le SUE esigenze e perché, sempre impegnato
con papà e mamma, finisce per essere isolato dai coetanei!
Purtroppo attualmente, grazie ad una campagna di disinformazione e che alimenta la conflittualità nei padri separati, facendo leva sui egoistici ed immaturi interessi finanziari, patrimoniali e paterni, sono sempre più i padri separandi e separati che, rivendicando l'esatta divisione dei tempi con i figli, anche di quelli notturni, con conseguente richiesta di abrogazione dell'assegnazione della casa familiare e del mantenimento dei figli tramite assegno, la conflittualità processuale è andata incrementandosi e, dall'83% è scesa nel 2016 al 76%. Si stanno moltiplicando le accuse di "alienazione parentale" , giustificate dalla semplice opposizione o dalla critica delle mamme collocatarie alla shared physical custody, dovuta soprattutto alla comprensione che i bambini abbiano bisogno di stabilità ed al fatto che, se la mamma non è inserita in ambito professionale al pari del padre (con medesimi orari) è senz'altro meglio per il figlio poter trascorrere più tempo in famiglia con un genitore libero dal lavoro, piuttosto che con un padre impegnato fino a tarda sera che parcheggerebbe il bambino con una tata o degli anziani nonni.
Pensiamoci, prima di far approvare una riforma abnorme e fallimentare, che ucciderà i nostri figli!
Una volontà legislativa, quella sottesa a questa Riforma normativa, che non pone in primo piano le esigenze dei bambini ma quelle dei genitori...suicidando il futuro del nostro Paese e dei nostri figli!
Avv. Michela Nacca
Presidente "Maison Antigone"