LE STRATEGIE PROCESSUALI DEGLI UOMINI VIOLENTI BASATE SULLE FALSE DENUNCE
di Avv. Michela Nacca
La "scienza spazzatura" - cosi fu definita la Parental Alienation nel 2012 dallo Psichiatra e Professore Universitario Paul Fink, gia' a capo dell'APA, associazione degli psichiatri americani - ha creato il "mito" delle "false denunce materne" che, a parere del Gardner e dei suoi seguaci sostenitori della teoria PAS/PAD/PAB/PA (Parental Alienation intesa come sindrome, disturbo o comportamento) costituirebbero circa il 93-96% dei casi.
Un falso "mito" che negli anni '80 ha subito attecchito nei tribunali, stanti i gravi e pregressi, direi atavici pregiudizi culturali della nostra societa' contro le donne ed i bambini, considerati entrambi ed ingiustamente inattendibili per sesso e/o per eta'.
Ben presto vari accademici posero dei forti dubbi sulla veridicita' di quello che alle menti critiche risulto' subito essere un mero pregiudizio, fondato sul nulla e peraltro irragionevole (si veda ad es. Bruch, Carol S. Parental (2001).Alienation Syndrome and Parental Alienation: Getting It Wrong in Child Custody Cases. Family Law Quarterly, 35, 527 ; si veda anche McDonald, M. (1998). The myth of epidemic false allegations of sexual abuse in divorce cases. Court Review, 12-19).
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Vari Paesi, dopo aver visto dagli anni '80 in avanti nei tribunali civili e penali il dilagare dell'uso e dell'applicazione
della strategia processuale in difesa di genitori violenti e pedofili basata sulla "pseudotheory" PAS/PAD/PAB/PA (1) ed avendone verificato la distorsione prodotta nei provvedimenti giudiziali, tale da provocare conseguenze drammatiche proprio sulla sicurezza dei minori coinvolti in cause giudiziali di affido e penali in cui fosse stata utilizzata la "pseudoscienza", hanno effettuato studi attenti e scrupolosi per verificare se effettivamente il fenomeno delle false denunce materne fosse ampio, cosi come si sosteneva non solo da parte dei professionisti "intellettuali" simpatizzanti ma anche dai movimenti dei padri separati e dei padri sedicenti oggetto di maltrattamenti femminili (MRA movimenti di rivendicazione dei cd Diritti Maschili).
La strategia risulto' tale da condizionare i Giudici civili nell'interpretare come "alienanti" o "ostativi" i racconti pur fondati di abuso sessuale paterno dei bambini e di violenza sulle loro madri, finendo per favorire l'affido proprio al padre abusante, assolto grazie al discredito gettato dalla diagnosi di PAS sulle testimonianze delle vittime, non riconosciute tali.
Gli studi, condotti da Dipartimenti governativi e centri universitari, hanno dapprima dimostrato che le denunce false per maltrattamenti ed abusi fossero la minoranza. Ulteriori studi hanno poi verificato che tali marginali false denunce fossero effettuate piu' dai genitori non affidatari (padri) che da quelli affidatari (le madri)!
Studi ulteriori hannno in seguito accertato che sempre piu' denunce materne, sebbene corroborate da prove, venissero sminuite da pregiudizi innescati dalla strategia processuale basata sulla Parental Alienation, tale da determinare gravi errori giudiziari sia in ambito civile che penale: le cd "false denunce" aumentavano ed aumentano semplicemente perche' i Giudici avevano smesso di indagare, condizionati dalla pseudoteoria PAS/PA !
Nel 1987 in USA, gli studiosi Jones, DPH e JM McGraw pubblicarono il loro studio intitolato "Resoconti affidabili e fittizi di abusi sessuali su minori" ( in Journal of Interpersonal Violence, 2, 27-45, 1987). Esaminarono 576 segnalazioni consecutive di abusi sessuali su minori presso il Dipartimento dei servizi sociali di Denver e classificarono i rapporti come affidabili o fittizi. Solo nell'1% dei casi totali era stato giudicato che i bambini avessero avanzato un'accusa fittizia.
Nel 1990 in USA gli studiosi Thoennes N. e Tjaden P. pubblicarono lo studio The extent, nature and validity of
sexual abuse allegations in custody/visitations disputes. Furono
analizzati 9000 casi
di divorzio , in 12 Stati USA, in cui c'erano conflitti per l'affido dei
figli. In
meno
del 2% dei casi uno dei genitori aveva
sporto denuncia di abuso sessuale, ossia in 169 casi su 9.000, di cui 129 casi
giunti a condanna (79% dei casi dunque).
Nel 1992 Mikkelsen, EJ, TG Gutheil e M Emens pubblicarono lo studio "false accuse di abusi sessuali da
parte di bambini e adolescenti: fattori contestuali e sottotipi clinici." (in American
Journal of Psychotherapy 46 : 556-70, 1992). Essi conclusero che "Le false accuse di abuso sessuale da
parte di bambini e adolescenti sono statisticamente rare, che si verificano dal 2 al 10 % di tutti
i casi.
".
Nel 1999 il Dipartimento sulla Salute, Ufficio per i Bambini e le Famiglie, effettuo' una analisi in Florida, Missouri, Vermont e Virginia riesaminando i registri del Servizio di protezione dell'infanzia per determinare l'entità delle segnalazioni false. Scoprirono che le segnalazioni intenzionalmente false comprendevano meno dell'1% di tutte le segnalazioni non comprovate di abusi su minori ( US Department of Health and Human Services, Administration for Children and Families, Children's Bureau. (1999). Child Maltreatment 1997: Reports from the States to the National Child Abuse and Neglect Data System. Washington, DC: Government Printing Office).
In Canada nel 2005 da Trocmé N. e Bala N. furono analizzati 7.672 casi di maltrattamenti su bambini segnalati ai servizi sociali: solo il 4% di questi casi era costituito da false denunce. In presenza di conflitti per l'affido dei figli dopo la separazione, questa proporzione era più elevata, arrivando al 12%; l'oggetto principale delle false denunce era tuttavia la trascuratezza (neglect) e non l'abuso sessuale. Inoltre, le false denunce erano formulate più spesso dai genitori non affidatari, di solito i padri (15%), che dal genitore affidatario, di solito la madre (2%). Su 7.672 casi di maltrattamento, c'erano solo 2 false denunce contro un padre non affidatario (v. in Trocmé N. e Bala N "False allegations of abuse and neglect when parents").
Nel 2007 Anche in Australia si rese necessario uno studio specifico, conseguentemente il moltiplicarsi di errori giudiziari che avevano finito per porre a rischio i minori con affidi a padri violenti. Lo studio («Allegations of family violence And child Abuse in family law children's proceedings") fu condotto dal Governo australiano e dall' Australian Institute of Family Studies ed ha dimostrato che le false accuse di violenza domestica ed abusi sessuali su minori, da parte delle madri, sono in realta' rare e che le false denunce, quando si sono verificate, avevano maggiori probabilità di provenire da non affidatari e non collocatari dei figli minori (padri).
Data la capacita' di trasformismo della PAS e stanti le conseguenze ultime dell'uso delle strategie processuali basate sulla Parental Alienation in favore di genitori pedofili e maltrattanti, tali da considerare non credibili donne e minori denuncianti, nel tempo e' stato necessario affinare le indagini.
Sicche' in USA nel 2011 Michael S. Davis, et al., pubblicando "Custody Evaluations When There are Allegations of Domestic Violence" verificarono esattamente l'inquinamento, la distorsione cognitiva provocata nel giudizio valutativo dei tribunali chiamati non solo a decidere l'affido ma anche a valutare casi di maltrattamento dei minori e abusi. A pag.12 dello studio si avverte che nel 21% dei casi in cui la violenza maschile sulla madre sia documentata da prove, tuttavia chi è chiamato a esprimere un parere tecnico (the evaluator corrisponde al nostro consulente tecnico, lo psicologo forense) cio' nonostante non giunge comunque a concludere che il padre abbia abusato della madre o del figlio. Questo avviene perché "Custody evaluators' beliefs are more strongly associated with custody outcomes than what is actually going on in the real life of the family. Family court practitioners hold a lot of beliefs about domestic violence. Some of the most common beliefs have to do with false allegation."(trad. "Le convinzioni dei valutatori dell'affidamento sono più fortemente associate ai risultati dell'affidamento rispetto a ciò che sta realmente accadendo nella vita reale della famiglia. I professionisti del tribunale familiare hanno molte convinzioni sulla violenza domestica. Alcune delle convinzioni più comuni hanno a che fare con false accuse").
Lo studio evidenzio' come, sulle conclusioni degli psicologi /psichiatri forensi chiamati ad esprimere un parere in caso di dispute sull'affido del minore - fortemente influenzanti a loro volta le decisioni giudiziali - risultavano avere molta più influenza le convinzioni personali (belief) che la vita reale della famiglia, ossia i FATTI che essi avrebbero dovuto privilegiare. I valutatori risultavano giudicare dunque in base ai propri pregiudizi, instillati dal mito delle false accuse.
In sintesi, le denunce di abuso false e strumentali vengono effettuate dai genitori non collocatari e non affidatari, in genere padri, e solo molto raramente vengono presentate dalle madri affidatarie.
Da circa 25 anni la teoria della Parental Alienation (definita "pseudo teoria", "junk science", "apice della follia" dalla Comunita' Accademica internazionale e da Corti Supreme di molti Paesi) ha invece indottrinato a questa falsa idea centinaia di studenti universitari e professionisti italiani, eessendo stata materia di insegnamento di corsi Master e corsi formativi per futuri assistenti sociali, avvocati di diritto di famiglia, avvocati penalisti, psicologi giuridici e psichiatri forensi futuri CTU o CTP, tutori e curatori di minori, persino Giudici, in particolare Giudici Onorari: ossia nell'80% dei casi psicologi giuridici, pedagogisti o biologi.
2) la PAS , Parental Alienation sindromica e' gardneriana, le altre sono le varie formulazioni bernetiane elaborate al fine vano di inserire la junk science nel DSM e ICD)