Quali conseguenze potrebbe indurre lo stress continuo vissuto dai bambini a causa della Violenza Istituzionale?

01.09.2020

di Avv. Michela Nacca

Le conseguenze dello stress derivato da Violenza Istituzionale (VI) potrebbero essere analoghe a quelle derivate da stress dovuto a Violenza Domestica (DV) fisica?

Lo stress di un bambino/ragazzo derivato da DV (Violenza Domestica) e' equiparabile a quello da VI (violenza istituzionale)?

D. In cosa consiste la Violenza Istituzionale (VI)?


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R. Ad esempio nell'essere costretti - anche con minacce  - ad avere contatti (sebbene protetti) con  un genitore  che ti ha abusato sessualmente o  ha minacciato di uccidere te o i tuoi fratelli o altri familiari, molto probabilmente tua mamma (v. rilievi istat) un genitore  che hai visto prendere a calci e pugli la tua mamma, o ferirla o ferire anche te stesso.

Essere sotto continua sorveglianza da parte di assistenti sociali, tutori, curatori e Giudici che insistono nel dirti che quella violenza va superata, che comunque un genitore del genere va perdonato e che dalla mancanza di quella relazione potresti ricevere un danno. Quando sai che invece il danno e' quello che subisci continuando a ricevere  queste stesse pressioni.

Vedere la tua volonta' non ascoltata e, se ascoltata, verificare che viene costantemente ignorata e non rispettata. La tua dignita' di vittima dunque non e' riconosciuta, viene  negata, disprezzata, banalizzata.

Vederti negata la possibilita' di continuare a frequentare un circolo, partecipare ad un corso, al catechismo  o a praticare uno sport che ti piace, solo perche' il tuo genitore violento non firma il consenso o il tutore, l'educatore o i servizi sociali affidatari  ritengono  siano tutte "scuse" per limitare le relazioni con il genitore di cui hai paura....  o le impediscono  perche' si svolgono in zone o citta' che sono piu' vicine alla casa dove abiti ma  lontane da quella del genitore che non vuoi frequentare, a cui  le istituzioni vogliono forzatamente riallinearti . Ossia il genitore  che temi possa tornare a fare del male a te, ai tuoi fratelli.

Avere 15 o 16 annni e vedere negata la possibilita' di partecipare ad un concorso per accedere ad una accademia di danza, musicale  o militare, o la frequentazione di una scuola particolare  o partecipare ad un semestre di studio all'estero, come tanto  vorresti, sol perche' viceversa verrebbe limitata la relazione genitoriale che ti vogliono imporre "per il tuo bene".

Vivere in continua ansia, nel timore di non poter scegliere della tua vita, di cosa fare o non fare, di essere giudicato da mille persone, sempre pronte ad assumere non la tua  difesa, sebbene vittima, ma quella  del genitore "rifiutato" e che tu rifiuti semplicemente perche' ne hai PAURA,  perche'  ti ha violentato o malmenato, minacciato, reso intollerabile la vita.

Vivere con la paura di essere portato via dal tuo caregiver principale (in genere la mamma) l'unico che ti offre ascolto, ti protegge o tenta di farlo e sapere che cio' verrebbe effettuato   per decisione di autorita' statali: un Giudice e  una relazione di CTU la cui priorita' e'  solo quella di difendere una relazione genitoriale  astratta, indipendentemente dai comportamenti, dagli abusi, dalla violenza o coercizione che questo genitore  ti ha inflitto e che tuttavia potrebbe ancora infliggerti. Continuando a rifiutarlo  perche' sai che questa e solo questa e' sempre stata  la sua modalita' di comportamento e di certo non sara' cambiato, se tutti non lo avranno aiutato a capire la bestialita' ed ingiustizia dei suoi atteggiamenti, avendo  continuato invece a sostenere la sua idea :  che e' lui la sola vittima  e tu colui che "ingiustamente" lo rifiuta!

Sapere di essere costantemente nell'imminenza di una "ablazione" da parte di  assistenti sociali e polizia, che contro la tua volonta' ti preleveranno dalla tua casa, magari anche ricorrendo all'inganno o alla forza. Sai che verranno in 10 o anche in 20 o 30 tra agenti e assistenti sociali, in divisa e giubbotti antiproiettile, o peggio "mascherati" in altro modo fuorviante : come se fossi un criminale della peggior specie!

Oppure sai che l'ablazione potrebbe avvenire  mentre  sarai a scuola o durante un' udienza giudiziale convocata o in un incontro presso i servizi sociali o presso enti che viceversa sono preposti alla protezione delle vittime  (eh si...temiamo fondatamente che si potrebbe anche arrivare cio') magari durante l'appuntamento dal nuovo pediatra: quello che ti e' stato  imposto dall'ente affidatario per una vaccinazione, magari in realta'  dannosa per la tua salute,  gia' resa precaria dallo stress derivato dall'aver subito abusi sessuali o una prolungata violenza domestica a cui hai assistito quotidianamente. Un pediatra del tutto sconosciuto che non ti ascolta ma esegue le direttive dell'ente affidatario,   che ha sostituito, contro la tua volonta', il medico pediatra che da sempre ti cura e di cui avevi fiducia.

Sapere di poter improvvisamente esser chiuso in una casa famiglia (struttura educativa) per mesi o magari anni. Una struttura spesso distante centinaia di chilometri da casa tua. Essere costretto  a coabitare con persone totalmente sconosciute, ragazzi con diverse difficolta', magari con storie di droga alle spalle. Ragazzi anche piu' adulti e non sempre "teneri" con te, perche' gia' essi stessi sono segnati dalla vita,  dunque rabbiosi e vendicativi con chiunque.  Cambiare scuola, insegnanti, compagni di classe, ma non poter scegliere i nuovi.  Non vedere piu' i tuoi amici, l'unico genitore che ti ha dato sostegno, stima di te stesso, affetto e protezione, ne' vedere piu' i tuoi parenti, i familiari, le tue cose, il tuo letto e la tua stanza. Non avere piu' nemmeno i tuoi vestiti e dover  fare e indossare cose scelte da altri, da estranei.

Sapere che da quella casa famiglia o struttura educativa non potrai scappare. Che ti toglieranno il cellulare e che anche le telefonate, quando le concederanno,  dovranno essere decise dagli educatori e controllate dai medesimi. Telefonate durante le quali non potrai riferire dei dispetti, delle eventuali minacce, degli eventuali ricatti emotivi.  Nessuna privacy. Nessuna liberta'. Nessun futuro. Nessun tempo per te stesso. Nessuna serenita'.

Dopo l'ablazione essere costretti ad incontrare educatori e neuropsichiatri che cercheranno di convincerti che poi in fondo quei calci e pugni forse non erano proprio calci e pugni. Magari erano reazioni incontrollate fatte "a fin di bene". I "magari non lo ha fatto apposta". O "magari li hai suscitati tu quei calci e quei pugni! Sei stato tu a provocare, a stuzzicare e quindi a meritarti la mandibola o il braccio rotto o la pugnalata. Magari hai sbagliato tu a frapporti tra i tuoi genitori...che pretendevi? perche' hai sentito l'urgenza di difendere con il tuo corpo quello di tua madre? non era compito tuo! Forse perche' sei "simbiotico"? forse perche' sei troppo dipendente da tua madre, come ti suggeriscono ? o perche' lei ti "usa" per difendersi?..."ma no" tu rispondi..."volevo solo difenderla perche' era giusto cosi! perche' la violenza e' male e difendersi e difendere gli altri vittime della violenza e' bene....." e vedersi rispondere che "distinguere tra cio' che e' bene e cio' che e' male, tra chi fa bene e chi agisce il male" alla tua eta' non sarebbe normale, sarebbe "sintomo patologico di alienazione" o solo " conflitto di lealta' "...ma tu sai che e' solo sintomo della violenza che hai subito!

Perche' e' vero che un bambino a 5 o 10 anni non dovrebbe conoscere le brutture della vita, ma se le subisce non e' colpa sua se poi sapra' descrivere il male che ha vissuto..... e sara' un bene se, nonostante conosca il male,  ancora vorra' scegliere il bene per se stesso!

Venire costretto a frequentare il tuo aguzzino non perche' avra' rimediato ai propri reati ma solo a causa delle minacce ed i ricatti: perche' se non farai cosi, sai che non uscirai piu' da quella struttura e dunque, come ti promettono,  non potrai piu' rivedere tua madre, la tua casa ed i tuoi amici....ma e' tutto un inganno! Perche' uscirai si...ma solo per andare a casa del tuo aguzzino.


GLI STUDI DIMOSTRANO CHE LA VIOLENZA DOMESTICA SUBITA DAI BAMBINI FIN DALLA GESTAZIONE HA DELLE GRAVI CONSEGUENZE SULLO SVILUPPO CEREBRALE, SULLA SALUTE FISICA E PSICHICA DEI MINORI,  A CAUSA DELLO STRESS COSTANTE  e indipendentemente da eventuali lesioni fisiche.

Lo stress che viene provato dai bambini a causa della violenza istituzionale e' lo stesso di quello dovuto a violenza domestica. Forse anche peggiore, perche' agito con la cattiveria e la violenza degli uomini violenti ma in piu' con il potere e la forza di Istituzioni cieche  e sorde al benessere dei minori!

Un bambino abbandonato, trascurato o maltrattato ha maggiori probabilità di soffrire sia di problemi di salute (stati infiammatori indotti dal cortisolo) che  di problemi comportamentali.

I ricercatori sono  riusciti a determinare in che modo lo stress della prima infanzia influisce sull'attività cerebrale.

"Asciuga le tue lacrime, tutto questo sarà presto dimenticato". Queste parole di conforto, usate regolarmente dai genitori protettivi, non sono infatti applicabili in tutte le situazioni. Secondo uno studio di Inserm, lo stress infantile che si verifica durante i primi anni di vita può avere gravi ripercussioni a lungo termine sull'attività cerebrale a causa di un cambiamento in essa. È noto che i bambini che hanno subito abbandono, emotivo o materiale, maltrattamenti o abusi sessuali presentano una maggiore vulnerabilità nei confronti del successivo rischio di disturbi depressivi o d'ansia, tossicodipendenza, schizofrenia, scissione, disturbi ossessivo-compulsivi  o  bipolare. Bambini sottoposti alla violenza domestica presentano regressione, difficolta' a deambulare e parlare, ma soprattutto difficolta' serie cognitive, che incideranno ulteriormenter sull'autostima e sui toni dell'umore.

Attraverso il lavoro svolto sui topi, i ricercatori dell'Inserm e del CNRS, nonché scienziati brasiliani, americani e indiani, hanno cercato di definire l'origine di queste suscettibilità psicologiche.

Anne Teissier, ricercatrice del CNRS e autrice principale dello studio, spiega come la corteccia prefrontale è influenzata dallo stress nella prima infanzia:'L'obiettivo dello studio era capire cosa succede nel cervello durante o immediatamente dopo lo stress. In passato è stato fatto molto lavoro sullo stress della prima infanzia, ma solo sugli adulti. Hanno permesso di comprendere le conseguenze dello stress, ma non il meccanismo ', spiega Anne Teissier.

Per fare ciò, gli autori dello studio hanno indotto stress nei topi di laboratorio separando un giovane dalla madre durante le prime due settimane di vita. Hanno poi analizzato l'impatto immediato dello stress durante lo sviluppo dell'animale, attraverso studi genomici, cioè di tutti i geni contenuti nelle nostre cellule, e analisi cellulari effettuate sulla corteccia prefrontale. Questa regione del cervello gioca davvero un ruolo importante nel controllo emotivo.
'Durante queste osservazioni, abbiamo assistito a una modificazione precoce della produzione locale di mielina, una proteina essenziale per una buona conduzione nervosa. Ciò sarebbe dovuto alla maturazione precoce di alcune cellule, chiamate cellule progenitrici degli oligodendrociti, responsabili di questa sintesi ', spiega il ricercatore. Tuttavia, questi sconvolgimenti sono direttamente associati alla modifica dell'attività neuronale durante lo sviluppo, sia nei topi che nell'uomo.

Nella seconda parte dello studio, i ricercatori sono riusciti a inibire l'attività neuronale della corteccia prefrontale di topi non stressati, che ha portato a una maturazione accelerata delle cellule progenitrici degli oligodendrociti (CPO). Questi animali hanno successivamente presentato, in età adulta, disturbi comportamentali simili a quelli degli adulti esposti a stress precoce. Gli scienziati hanno anche operato la manipolazione opposta aumentando temporaneamente l'eccitabilità neuronale. Ciò ha limitato la maturazione precoce dei CPO e alcuni comportamenti associati alla depressione.
Precedenti esperimenti di adozione avevano inoltre dimostrato che era anche possibile prevenire la modificazione del comportamento in età adulta di topi, precedentemente sottoposti ad uno stress provocato questa volta prima della nascita, ponendoli il prima possibile. la loro nascita a una nuova madre, lontano da ogni negligenza o abuso. Se è possibile agire assumendolo dalla nascita, fino a che età è davvero possibile arginare lo stress della prima infanzia? "Non abbiamo ancora una risposta molto precisa su questo argomento, ma il lavoro svolto da Robert Hill, un ricercatore americano, ha dimostrato che i difetti di mielinizzazione compaiono nella corteccia prefrontale dei bambini abbandonati se non lo sono. non affidato a casa prima di 3 anni. Metterle al centro non bastava, doveva esserci una figura di attaccamento ", risponde Anne Teissier.

 Gli uomini le cui madri hanno avuto un inizio stressante della gravidanza, secondo quanto riferito, hanno una qualità dello sperma inferiore.

Grazie a questo studio, che dovrebbe portare ad altri la conferma e l'approfondimento dei risultati ottenuti, i ricercatori sperano di poter, un giorno, diagnosticare precocemente nei bambini che  hanno subito stress traumatico infantile e, così, compensare la carenza dell'attività cerebrale ad essa legata grazie alla 'stimolazione intellettuale, ambientale ecc'.

Ma se a tutto cio'si aggiungono abusi fisici e traumi cerebrali?

Il neuropsicologo clinico e professore presso il Dipartimento di Chirurgia dell'Università di Montreal Louis De Beaumont specifica che quando riceviamo "un colpo molto forte alla testa con una certa angolazione, il cervello vagherà nel cranio e andrà a sbattere contro le pareti del cranio [...]. Potrebbe esserci una diminuzione della connessione in diverse regioni del cervello che si tradurrà quindi in una perdita di funzionalità per la persona, e quindi avrà conseguenze cognitive...""... Per Lin Haag, siamo più interessati ai sintomi psichiatrici come ansia, depressione e stress post-traumatico che ai sintomi neurologici. "Se attribuiamo, ad esempio, mal di testa persistenti a stress post-traumatico o altri problemi di salute mentale piuttosto che a una commozione cerebrale, ci stiamo privando del supporto e della riabilitazione offerti alle lesioni cerebrali traumatiche... ""... Colpi ripetuti alla testa comportano rischi a lungo termine di sviluppare malattie neurodegenerative, inclusa l'encefalopatia traumatica cronica (CTE).

Ma purtroppo studiamo piu' i traumi cerebrali degli sportivi (pugili ecc) che delle donne vittime di violenza domestica, sebbene queste siano numericamente molto piu' numerose!

L'ennesima negazione della violenza di genere e sui minori....

https://www.educazioneemozionale.it/2021/02/25/lintimidazione-sui-piu-piccoli-provoca-gli-stessi-danni-della-violenza-fisica/?fbclid=IwAR36KvwkVjSEndBQMnairHx3msNAsg1aTJTWYTjLKAqpRDE6L29v6aNMIu0

Secondo uno studio della McGill University di Montreal (Canada), uno ogni tre bambini nel mondo subisce qualche esperienza di abuso emotivo. Usando le immagini della scansione del cervello, David Vachon, professore presso il Dipartimento di Psicologia di questa università e autore principale dello studio, ha scoperto che sia la violenza fisica e psicologica attivano le stesse aree del cervello.

Secondo Vachon, "anche se la maggior parte delle persone presume che l'abuso fisico sia più distruttivo e dannoso di altre forme di abuso, le conseguenze per le vittime sono simili in entrambi i casi. Tra loro ci sono un'ampia varietà di possibilità, dall'ansia alla depressione, che scasturiscono in una tendenza a infrangere le regole o diventare aggressivi.

Questa scoperta potrebbe aprire la strada a modi più efficaci per riconoscere e trattare diverse forme di abuso e maltrattamento sui minori. Per la loro ricerca, Vachon e il suo team hanno utilizzato i dati di uno studio ventennale di Dante Cicchetti (Università del Minnesota) e Fred Rogosch ( University of Rochester) al Mt. Hope Family Center, con bambini provenienti da famiglie svantaggiate, metà delle quali aveva una storia di abusi ben documentata.

Vachon ha tenuto conto di variabili come le differenze razziali e di genere, assumendo che l'abuso potesse avere effetti diversi tra ragazzi e ragazze. Tuttavia, sono stati in grado di verificare che non esistono queste differenze e che l'abuso sui minori produce conseguenze simili e universali in qualsiasi tipo di bambino.

fonte:  https://www.psicologiaparaninos.com/2015/11/ignorarlos-o-ponerlos-en-ridiculo-es-igual-que-golpearles/?fbclid=IwAR2OHlwxTrHu1InclVkjxCp5-fT62I4n_spGDSfgtABj5Men3aJ4Hpcor-s    


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